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Decidere di comprare casa è decisamente un passo importante soprattutto dal punto di vista economico. La possibilità di sfruttare delle agevolazioni che consentano di risparmiare oppure di recuperare successivamente anche soltanto una piccola parte dell’investimento fatto costituisce senza dubbio un aiuto di cui approfittare.

Noi italiani siamo notoriamente inclini all’acquisto del mattone. Le normative del nostro Paese consentono di pensare alla prima casa alleggerendosi di qualche spesa. Questo anche in virtù delle difficoltà e degli strascichi lasciati dalla pandemia. Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere sulle detrazioni fiscali prima casa, su cosa sono e su come calcolarle.

Agevolazioni fiscali: quali sono e come funzionano

Parlare di fisco non è mai particolarmente semplice, ma proviamo a fare chiarezza iniziando dal capire quali agevolazioni fiscali sono previste dalla legge e quali importi siano previsti. La prima è una riduzione dell’Iva che passa dal 10% al 4% per coloro che acquistano casa rivolgendosi direttamente all’impresa costruttrice: questo comporta il pagamento di 200 € per imposta ipotecaria e catastale. Viene applicata la stessa cifra fissa – 200 € – anche nel caso in cui si faccia un acquisto per successione o donazione. L’imposta di registro, invece, corrisponde al 2% per quanto riguarda gli acquisti da privati ammontando quindi a 50 €.

Inoltre, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, per l’acquisto di un’abitazione è possibile accedere ad una detrazione Irpef del 19% (fino ad un massimo di 1.000 €) per le spese di intermediazione immobiliare e ad una detrazione degli interessi passivi relativi al mutuo. E non finisce qui: per coloro che vendono e riacquistano casa nell’arco di dodici mesi è previsto il credito d’imposta il quale, se non sfruttato del tutto, potrà essere utilizzato in compensazione o in dichiarazione dei redditi al fine di ridurre l’Irpef.

Requisiti per accedere alle detrazioni fiscali prima casa

Per poter usufruire dei vantaggi sopra descritti è necessario avere determinate caratteristiche. Intanto non essere proprietario di altre abitazioni per le quali siano già state sfruttate delle agevolazioni per esempio, oppure vendere per un anno. E ancora, non possedere un’altra abitazione all’interno dello stesso Comune in cui si richiedono le agevolazioni per l’acquisto della prima casa oltre che risiedere o stabilire la residenza nel Comune in cui si compra casa entro 18 mesi dall’acquisto. O ancora, dimostrare che la sede del proprio posto di lavoro si trova in tale Comune. Tra le caratteristiche necessarie anche non essere già titolare di diritto d’uso, abitazione o usufrutto di un altro immobile nello stesso Comune dove vengono richieste le agevolazioni fiscali.

Anche l’abitazione stessa deve possedere certi requisiti. Il bonus infatti è valido soltanto se l’immobile (o la pertinenza) appartiene a queste categorie catastali: A/2 abitazioni di tipo civile; A/3 abitazioni di tipo economico; A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 abitazione di tipo ultra popolare; A/6 abitazione di tipo rurale; A/7 abitazioni in villini; A/11 abitazioni e alloggi tipici dei luoghi; C/2 magazzini e locali di deposito, C/6 per esempio rimesse e autorimesse e C/7 tettorie chiuse o aperte. Dal bonus sono escluse le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli e i palazzi di pregio storico e artistico.

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