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Quando si parla di valore di un immobile ai fini IMU non si intende il valore commerciale bensì quello fiscale. È questo valore, infatti, che viene utilizzato per il calcolo di alcune imposte relative alla compravendita e anche per l’IMU. La precisazione è doverosa, per non incappare nell’errore di credere che il valore dell’immobile ai fini IMU sia legato al valore di quello stesso immobile sul mercato, il quale può variare nel tempo in base alla domanda, all’offerta e a molteplici altri fattori economici e territoriali.

Differenza tra rendita catastale e valore catastale

Occorre fare anche un’altra precisazione, specificando la differenza tra rendita catastale e valore catastale. Si tratta infatti di due cose diverse che non devono essere confuse anche se è vero che per calcolare il valore catastale di un immobile è necessario conoscerne la rendita catastale. La rendita catastale è il reddito che viene attribuito a ogni immobile tramite cui è possibile produrre un reddito autonomo (secondo i parametri definiti dall’Agenzia delle Entrate); il valore catastale è invece il risultato che deriva dal valore della rendita catastale maggiorata del 5% e moltiplicato per il coefficiente definito dalla legge per la relativa categoria catastale di appartenenza dell’immobile a cui si fa riferimento. Il valore catastale varia in base al fatto che si riferisca all’abitazione principale (ovvero la prima casa) oppure a un altro genere di immobile, come seconde case, immobili commerciali, industriali o terreni edificabili, ciascuno con proprie peculiarità.

Calcolo del valore immobile ai fini IMU

Come anticipato, il calcolo del valore di un immobile ai fini IMU non è così complicato. Basta però conoscere il valore della rendita catastale che può essere trovato sul sito dell’Agenzia del Territorio competente, tramite un servizio di visura catastale online. Per ottenere questo valore, però, bisogna essere a conoscenza di alcuni specifici dati che vanno inseriti per poter trovare il valore di rendita: nel dettaglio, il foglio, la particella e il subalterno che individuano l’immobile. Una volta in possesso del valore di rendita catastale, questo andrà maggiorato del 5% e poi moltiplicato per il coefficiente definito dalla legge per la relativa categoria catastale di appartenenza dell’immobile a cui si fa riferimento. Il valore che verrà sarà appunto quello valido ai fini IMU, su cui si baserà la determinazione dell’imposta dovuta per l’anno fiscale di riferimento.

Coefficienti catastali per il calcolo del valore immobile ai fini IMU

La legge fissa i coefficienti da applicare per il calcolo del valore di un immobile per i fini IMU. Ve li riportiamo di seguito:

  • Fabbricati abitativi con agevolazione prima casa: rendita catastale X 115,5
  • Fabbricati appartenenti alle categorie catastali A e C (sono escluse le categorie A/10 e C/1): rendita catastale X 126
  • Fabbricati in categoria catastale B: rendita catastale X 176,4
  • Fabbricati in categoria catastale A/10 (uffici) e gruppo D: rendita catastale X 63
  • Fabbricati in categoria catastale C/1 (negozi) e gruppo E: rendita catastale X 42,84
  • Terreni agricoli: reddito dominicale X 112,5

Basandosi su questa tabella sarà allora possibile procedere con il calcolo del valore dell’immobile per conoscere l’importo dell’IMU.

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