La vendita di un immobile tra eredi in disaccordo è un caso particolarmente delicato che si verifica di frequente, specialmente in caso di genitori che, morendo, lasciano ai figli la loro casa. Se tra i figli le intenzioni sono comuni, quindi c’è la medesima voglia di vendere la casa oggetto di eredità, non si presentano problemi. Ma diversa è la situazione in cui gli eredi hanno intenzioni diverse che cozzano tra loro. In questo caso cosa bisogna fare? Quali sono cioè le soluzioni legali per arrivare a un epilogo in caso di vendita di un immobile tra eredi in disaccordo?
Retratto successorio
Il retratto successorio è una delle soluzioni da prendere in considerazione in caso di vendita di un immobile tra eredi in disaccordo. Questa possibilità viene disciplinata dal codice civile all’articolo 732. La norma è chiara e afferma che “il coerede, che vuole alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione. Questo diritto deve essere esercitato nel termine di due mesi dall’ultima delle notificazioni. In mancanza della notificazione, i coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall’acquirente e da ogni successivo avente causa, finché dura lo stato di comunione ereditaria. Se i coeredi che intendono esercitare il diritto di riscatto sono più, la quota è assegnata a tutti in parti uguali”. Questo diritto può essere esercitato con una dichiarazione unilaterale del coerede resa davanti ad un notaio che deve formalizzarla. Esercitando il retratto successorio, il riscattante diventa il titolare della quota e di tutti i diritti e degli oneri derivanti dall’alienazione.
Divisione giudiziale
La divisione giudiziale è un’altra strada da percorrere in caso di vendita di un immobile tra eredi in disaccordo e deve essere messa in pratica davanti ad un giudice. Non viene previsto un limite di tempo entro il quale sia necessario procedere con la divisione di un bene ma ci sono alcuni aspetti da considerare che si rivelano importanti al fine di un corretto processo. Un fattore da valutare con attenzione, ad esempio, è quello legato all’età degli eredi. Nel caso in cui ci siano uno o più eredi minorenni, si potrà procedere con la divisione giudiziale solo quando l’ultimo nato abbia almeno 19 anni. Ancora, potrebbe presentarsi un altro limite, imposto dal testatore ovvero dalla persona che era proprietaria del bene immobile. Per procedere con la divisione non si devono superare i 5 anni dalla data di morte della persona che lascia un immobile in eredità anche se il giudice può procedere alla divisione in caso di gravi circostanze. Quali sono gli step da affrontare di una divisione giudiziale? Il primo è quello di individuare i beni oggetto dell’eredità, il secondo riguarda la liquidazione dei beni in proporzione alle quote degli eredi. Il terzo e ultimo step è legato all’attribuzione delle quote per sorteggio se hanno percentuali uguali, mentre sono attribuite dal giudice nel caso di percentuali differenti.
In generale, è sempre preferibile l’accordo tra gli eredi in caso di vendita di un immobile perché le altre strade percorribili comportano anche tempi più lunghi., Quando non è fattibile, però, è comunque possibile seguire altre strade che la Legge contempla in caso di vendita dei immobile tra eredi in disaccordo.