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Quando si parla di frazionamento catastale si intende la suddivisione di una proprietà immobiliare in due o più unità distinte e indipendenti. Questa opera di divisione può riguardare sia un immobile che un terreno. Ecco di seguito una breve guida al processo di frazionamento catastale, inclusi i passaggi necessari, i costi associati e i benefici per i proprietari.

Frazionamento catastale, cosa sapere

Il frazionamento catastale prevede la registrazione presso gli uffici del Catasto dell’avvenuta suddivisione della proprietà. Occorre infatti ottenere l’assegnazione di un nuovo subalterno per ogni nuova unità acquisita sulla mappa catastale. Qualsiasi modifica effettuata sulla planimetria di un immobile va assolutamente al Catasto e al Comune. Dopo avere effettuato la comunicazione in via ufficiale, infatti, verrà rilasciato il certificato di conformità urbanistica e catastale, importante perché conferma la corrispondenza tra lo stato reale della proprietà e la mappa catastale e urbanistica di riferimento.

Come effettuare il frazionamento catastale

Questa procedura deve seguire un iter ben preciso prescritto dal regolamento edilizio del Comune di riferimento, cioè quello dove l’immobile si trova. Come prima cosa occorre affidarsi a un professionista del settore, un tecnico abilitato (architetto o geometra, in questo caso) incaricato di dirigere i lavori. Quindi occorrerà trasmettere al Comune di competenza la cosiddetta Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) che dovrà necessariamente essere firmata dal tecnico. Infine sarà necessario trasmettere al Catasto il relativo aggiornamento, in modo da essere così in regola. Una volta terminata la procedura di frazionamento edilizio si potrà procedere con le opere edilizie. Quando queste saranno terminate sarà però necessario recarsi di nuovo al Comune di riferimento per presentare il certificato di collaudo a conclusione dei lavori pena sanzioni pecuniarie e amministrative. Nel caso in cui il frazionamento dell’immobile non necessiti di interventi edilizi allora sarà possibile evitare l’iter appena descritto. In questa specifica situazione la sola suddivisione che occorre effettuare riguarda le mappe catastali. Riassumendo, i documenti da presentare per richiedere il frazionamento catastale sono la planimetria originale dell’immobile da dividere, i dati catastali dell’immobile e il progetto firmato dal tecnico abilitato circa la nuova unità immobiliare che si desidera modificare.

Vantaggi del frazionamento catastale 

I vantaggi del frazionamento catastale sono numerosi. È infatti un’opzione, questa, che può risultare utile se si vuole affittare o vendere. Oggi giorno infatti si cercano sempre case più piccole e non immobili troppo spaziosi (a questa pagina il nostro approfondimento sui trend del mercato immobiliare del 2024) che hanno anche un costo di gestione notevole. Può essere inoltre un modo per abbattere le ingenti spese di gestione relative a immobili di ampie dimensioni. Infine, in caso di più eredi, suddividere un immobile può essere la soluzione più giusta per soddisfare le quote di tutti gli aventi diritto.

Quanto costa procedere con la suddivisione

Difficile dire con precisione quali siano i costi di un frazionamento catastale. Possiamo dire che se nell’immobile di riferimento sono previste opere pesanti, il costo può lievitare oltre i 4.000 euro, altrimenti normalmente le spese non superano i 3.000 euro. A queste spese ne vanno poi aggiunte altre: ad esempio va considerata la parcella del tecnico che seguirà tutto l’iter, gli oneri di urbanizzazione (500 euro al metro quadro), gli allacci delle utenze (gas, elettricità, telefono), l’attestazione energetica, l’imposta catastale e l’atto notarile finale.

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