La vendita con riserva di proprietà è un’opzione sempre più diffusa perché dona importanti garanzie sia all’acquirente che al venditore in termini di riduzione dei rischi nella compravendita. Per poter approfondire i meccanismi e l’applicazione di questa possibilità occorre però soffermarsi sul concetto di vendita con riserva di proprietà: di che cosa si tratta nello specifico? Possiamo definirla come l’opzione che permette al venditore di mantenere la proprietà fino al completo pagamento.
Il meccanismo della vendita con riserva di proprietà
La vendita con riserva di proprietà consente al compratore di cominciare a usufruire del bene immobile subito dopo la stipula dell’atto. Il compratore stesso si impegna a pagare l’importo pattuito in rate, a seconda di quanto stabilito nel contratto di vendita. Per tutto il periodo di pagamento, la proprietà del bene rimane al venditore. Una volta terminato il pagamento, invece, colui che ha acquistato l’immobile ne diventa l’unico proprietario.
Quando si decide di vendere un immobile con riserva di proprietà è fondamentale affidarsi a un notaio che possa redigere un contratto a garanzia di entrambe le parte coinvolte nella trattativa. Nel contratto dovranno dunque essere specificati alcuni importanti dettagli: il numero di rate da pagare, il loro importo e la durata nel tempo e anche le eventuali modalità di risoluzione dell’accordo in caso, ad esempio, di mancato pagamento.
Differenze tra vendita “tradizionale” e con riserva di proprietà
Le due trattative si svolgono nello stesso identico modo. La sola differenza che caratterizza una compravendita tradizionale da una con riserva di proprietà è che attraverso la seconda c’è la sospensione del trasferimento della proprietà fino al pagamento dell’ultima rata di acquisto.
Applicazione e vantaggi
La vendita con riserva di proprietà si sta diffondendo sempre di più perché porta notevoli vantaggi sia al venditore che al compratore. Colui che vende una casa con riserva di proprietà mantiene la proprietà del bene di fatto tutelandosi dal rischio di insolvenza ma allo stesso tempo non dovrà farsi carico delle spese di manutenzione che, secondo l’articolo 1524 del Codice Civile spettano all’acquirente. Acquirente che, dal canto suo, potrà godere immediatamente del bene immobile.
Vendita con riserva di proprietà: cosa succede se c’è un mutuo in corso?
È possibile che colui che vuole vendere una casa con riserva di proprietà abbia ancora un mutuo attivo sulla stessa. Che cosa succede in questo caso? È possibile optare per la vendita con riserva di proprietà anche in presenza di mutuo? La normativa dice che il venditore potrà mantenere il contratto di mutuo con la banca di riferimento fino all’estinzione dell’ultima rata di pagamento che sarà versata dall’acquirente. È bene poi soffermarci anche su un altro aspetto che si rivela vantaggioso per chi acquista una casa con riserva di proprietà: molto spesso questa opzione viene utilizzata come alternativa alla richiesta di mutuo, nel caso non si sia in possesso delle giuste garanzie per poter ricevere soldi da un istituto finanziario.
Insomma la vendita con riserva di proprietà è sicuramente un’opzione da considerare. La consulenza di un esperto agente immobiliare potrà essere preziosa per avere informazioni più dettagliate.