Quando si pensa di vendere casa occorre essere consapevoli del fatto che occorrerà necessariamente far fronte ad alcune spese che riguarderanno gli oneri di agenzia, le imposte e altre voci. Avere una panoramica completa di quelli che sono i costi associati alla vendita di una casa sarà utile per permettere a chi vuole vendere di pianificare bene il tutto. Ecco allora quali sono le spese da considerare nel caso di una trattativa di vendita di una casa.
Documenti e interventi per vendere casa
Come prima cosa, per poter vendere casa, bisogna prepararsi, procurando cioè tutti i documenti che oggi vengono considerati necessari. Tra i documenti necessari c’è l’APE (Attestato di Prestazione Energetica), che viene sempre rilasciato da un tecnico abilitato: la sua spesa può arrivare fino a 400 euro. A carico di colui che vende ci saranno anche le spese nel caso in cui risulti necessario procedere a eventuali sanatorie o aggiornamenti, qualora vengano ad esempio rilevate delle difformità o irregolarità sull’immobile da immettere sul mercato.
La spesa per l’agenzia immobiliare
Una volta ottenuti i documenti necessari alla vendita di una casa, comincia il “lavoro” vero e proprio di pubblicizzazione dell’immobile. Per vendere casa velocemente, senza dunque inutili perdite di tempo, è consigliabile affidarsi a un’agenzia immobiliare di lunga esperienza come Imparato Case che sarà in grado di accompagnare il cliente lungo tutto il percorso di vendita della casa. Grazie ai suoi canali privilegiati, l’agenzia sarà in grado di trovare potenziali acquirenti nel più breve tempo possibile pensando poi a tutte le questioni burocratiche legate alla vendita di un immobile. All’agenzia spetterà una provvigione ovvero un compenso che le parti (venditore e compratore) che hanno concluso l’affare riconosceranno alla persona che per loro ha lavorato con professionalità e serietà. L’agenzia non solo si occuperà del reperimento dei potenziali acquirenti ma lavorerà al meglio per pubblicizzare l’immobile, per renderlo dunque più interessante agli occhi del compratore. Il supporto di un’agente immobiliare è fondamentale in una qualsiasi trattativa, ecco perché è sempre altamente consigliabile affidarsi a qualcuno di competente per centrare l’obiettivo nel minor tempo possibile e con il massimo profitto.
Vendere casa: imposte e tasse
Occorre subito fare una distinzione tra vendita di prima o seconda casa. Se la prima casa viene venduta dopo i 5 anni dal suo acquisto, il venditore non ha alcun obbligo di pagamento dell’Irpef sull’eventuale plusvalenza né altre imposte. Se invece la prima casa viene venduta entro i primi 5 anni, la situazione cambia. Chi vende, in caso di plusvalenza, dovrà pagare l’Irpef che varierà in base agli scaglioni di reddito. Inoltre, in caso di vendita della prima casa entro i 5 anni dall’acquisto, si perderanno le agevolazioni e si dovranno versare le imposte non pagate al primo rogito, oltre agli interessi.
In caso di vendita di seconda casa, invece, la situazione cambia ancora. Anche in questo caso lo spartiacque è rappresentato dai 5 anni rispetto all’acquisto. La plusvalenza generata dalla vendita sarà soggetta a tassazione solo in caso di vendita di seconda casa a meno di 5 anni dall’acquisto.
Vendere casa: si deve pagare il notaio?
Generalmente le spese notarili sono a carico dell’acquirente per cui chi vende casa non deve sostenere alcuna spesa, salvo diversi accordi con il venditore (ricordiamo che il rogito è un accordo privato tra due contraenti). A grandi linee, però, possiamo affermare che le spese notarili non rappresentano una voce da considerare in caso di vendita di casa.