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Si fa presto a parlare di una casa o di un appartamento e generalizzare così i dettagli di un settore che invece è infinitamente ricco di sfumature. Definire ogni singolo tipo di abitazione, dalla più intima e raccolta alla più ampia e spaziosa, insomma, non è così semplice. Restando sulle abitazioni di metrature più ridotte, una delle unità immobiliare tra le più diffuse negli ultimi anni è quella del bilocale. Un bilocale viene comunemente definito un’unità immobiliare composta da due vani più i servizi. Ma è importante specificare subito la differenza tra vani e servizi. Il motivo? Perché a livello catastale ogni stanza (camera da letto o cucina che sia) costituisce un vano. Dal punto di vista commerciale invece una camera da letto è un vano e la cucina o il bagno sono un servizio.

Come distinguere tra monolocale, bilocale e trilocale

Molto spesso negli annunci pubblicitari “vano” e “servizio” si confondono andando oltre il significato specifico assegnato dalle regole catastali. Capita quindi che si faccia confusione con la definizione corretta di stanza. Ma proviamo a fare qualche esempio per capire come si calcola in modo corretto il numero di vani che vanno a costituire una casa. Un loft composto da un divano letto, un angolo cottura ed un bagno viene definito monolocale. Una camera da letto, un soggiorno, una cucina ed un bagno costituiscono un bilocale. Un’abitazione con un salone, due camere da letto, una cucina ed un bagno allora potremo parlare di un trilocale.

Riassumendo: un appartamento con un salotto, una camera da letto ed una cucina sarà composta da tre vani sotto il punto di vista catastale, ma per quanto riguarda il punto di vista commerciale sarà invece definita come un bilocale. Quando si è in cerca di una casa, è quindi fondamentale specificare ciò che cerchiamo con precisione ed affidarsi – nel caso lo si ritenga opportuno – ad una agenzia immobiliare di fiducia che sappia indirizzarci verso la giusta strada ed evitare inutili perdite di tempo, tutelandoci anche da eventuali problemi che un occhio inesperto non sarebbe in grado di rilevare in tempo.

Quali sono i locali compongono effettivamente una casa

E’ corretto affermare che un’abitazione è costituita da delle camere (da letto o per altra destinazione), il soggiorno e la cucina. Nel caso in cui però una di queste stanze abbia una superficie inferiore a quella minima prevista dalle regole del catasto, allora gli esperti la definiranno come accessorio indiretto non facendola rientrare quindi nel calcolo dei locali che vengono cosiddetti principali.

E’ possibile inoltre fare un’ulteriore distinzione tra i vani accessori diretti e i vani accessori indiretti. I primi sono quelli indispensabili (senza i quali verrebbe a mancare il requisito dell’abitabilità) per una casa come la cucina, il bagno, l’ingresso, il corridoio o il ripostiglio. Tra quelli indiretti rientrano ambienti che non sono strettamente necessari ai fini dell’abitabilità. La cantina, la taverna, la soffitta, la stalla, il pollaio o altri ambienti specificatamente dedicati agli animali (come può accadere ad esempio in una cascina), la legnaia o un altro locale di sgombero.

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