Skip to main content

Quando si parla di plusvalenza sulla vendita di immobili si intende il guadagno che una singola persona ottiene rivendendo un immobile (precedentemente acquistato) a un prezzo più alto. La differenza tra i soldi ottenuti dalla vendita di un immobile e la spesa affrontata per acquistare quello stesso immobile in precedenza si definisce appunto plusvalenza. 

Gli investimenti immobiliari rappresentano da sempre una fonte di guadagno per chi è nella possibilità di disporre di liquidità, necessaria per acquistare un immobile, un fabbricato o un terreno. Per investire nel modo corretto ottenendo veramente un guadagno, però, è assolutamente necessario fare alcune considerazioni che si rivelano molto importanti per muoversi nel modo giusto e ottenere i migliori risultati in termini di profitto.

Concentriamoci allora sul calcolo della plusvalenza sulla vendita di immobili al fine di individuare anche quelle che sono le variabili che possono influenzare in modo cospicuo eventuali guadagni dopo l’acquisto e successiva vendita di un immobile. Solo avendo le idee chiare, sarà facile muoversi nella direzione giusta e centrare i migliori risultati.

Guida al calcolo della plusvalenza immobiliare

Come si calcola la plusvalenza nel modo corretto? Le imposte da pagare si calcolano sempre sul guadagno totale, ma prima di applicare l’imposta vengono dedotte alcune spese che sono considerate detraibili. Tra queste, il costo delle tasse per l’acquisto dell’immobile, l’onorario del notaio e tutte le eventuali fatture delle spese sostenute per i lavori di manutenzione straordinaria. Ciò che rimane verrà tassato e dovrà essere pagato assieme agli altri redditi IRPEF; varierà in base al reddito partendo dal 23% per i redditi fino ai 15.000 euro, fino ad arrivare al 43%, per i redditi al di sopra dei 50.000 euro. In alternativa la somma potrà essere pagata anche direttamente al momento del rogito, quindi dal notaio, come imposta sostitutiva al 26% fatta eccezione per la vendita avvenuta all’interno di un’attività professionale, società o in qualità di lavoratore dipendente. 

La tassazione sulla plusvalenza è una spesa necessariamente da valutare per chi compra immobili per rivenderli e quindi guadagnarci. Questa voce, infatti, può condizionare di gran lunga l’effettivo ricavato di una vendita ed è dunque bene essere informati in materia prima di agire e magari fare calcoli sbagliati. Volendo riassumere, la formula di calcolo della plusvalenza è data dal prezzo di rivendita di un immobile – (costo di acquisto + spese detraibili). 

Quando la plusvalenza non si paga

Va detto però che c’è uno specifico caso in cui non viene applicata la tassazione della plusvalenza quando si vende un immobile: quello in cui questo venga rivenduto dopo 5 anni dal suo acquisto. Per aumentare il guadagno riconducibile alla plusvalenza, allora, un buon modo è quello di attendere i famosi 5 anni dopo di cui decade la tassazione e i soldi che si ottengono dalla vendita di un immobile precedentemente acquistato saranno di più. Si è esenti da plusvalenza immobiliare anche quando l’immobile è stato donato o ereditato (ammesso e concesso che non si tratti di una proprietà su terreno edificabile).

Open chat
Ciao, come posso aiutarti?