La scelta di acquistare una casa intestandola ad altre persone può avere alla base differenti ragioni. Si può fare per un atto di altruismo, per “regalare” dunque un immobile a una persona cara, oppure si può intestare casa a una terza persona per mere ragioni di convenienza. Si può ad esempio donare casa alla moglie per evitare di avere qualcosa di intestato che potrebbe rappresentare un rischio futuro per chi compra casa. Ma come fare ad esempio per donare casa alla moglie?
Donazione casa alla moglie, cosa sapere
Donare casa alla moglie è qualcosa di assolutamente fattibile che deve però avvenire alla presenza di un notaio. In questo specifico caso, inoltre, sarà assolutamente obbligatoria la presenza di alcuni testimoni al momento in cui sarà stipulato l’atto notarile. Mentre in caso di intestazione a terza persona non sarà necessaria la presenza del coniuge, in caso di donazione cambia tutto: sarà infatti obbligatorio che all’atto partecipi il coniuge donatario visto che dovrà accettare espressamente la donazione della casa. Donare casa alla moglie è comunque un’azione legale che molto spesso viene fatta quando si decide, in un secondo momento rispetto all’acquisto di un immobile, di intestare la casa al proprio coniuge. Non sarebbe conveniente infatti stipulare prima un regolare contratto di compravendita e poi donare la stessa casa, oggetto del primo atto. Se si dovessero fare due atti, insomma, ecco che diventerebbe molto più conveniente optare per il contratto a favore di terzo, come clausola del contratto di compravendita iniziale.
Intestare casa alla moglie: documentazione necessaria
Per donare casa alla moglie occorre seguire un preciso iter che comprende anche il reperimento di alcuni documenti necessari. La prima cosa da fare è quella di recarsi da un notaio muniti del cosiddetto atto di provenienza. Che cos’è un atto di provenienza? E’ l’atto pubblico grazie al quale il donante ha acquisito la proprietà del bene che adesso vuole donare alla moglie. L’atto pubblico in questione può dunque essere un regolare contratto di compravendita, un’altra pregressa donazione, l’atto notarile che apre una successione. L’atto di provenienza è dunque quel documento che attesta la proprietà di un certo bene, in qualsiasi modo essa sia “arrivata”. Oltre all’atto di provenienza, per donare casa alla moglie, occorre anche presentare i documenti di identità in corso di validità che sono utili al notaio per effettuare l’identificazione delle persone che si trova di fronte. Infine è necessaria la presenza di numero 2 testimoni che dovranno dichiarare di avere partecipato all’atto alla presenza di un notaio, dell’intestatario del bene e della persona al quale quel determinato bene è stato donato. Di solito, i testimoni sono “offerti” dallo stesso studio notarile che si occupa della pratica, e vengono scelti tra i collaboratori o i dipendenti.
Una volta firmato l’atto pubblico, si dovrà procedere al pagamento della parcella del notaio che comprenderà anche le imposte che poi il notaio verserà allo Stato per conto del cliente. In questo caso le imposte da versare allo Stato saranno l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale e l’imposta sulle donazioni (quest’ultima non è dovuta se il valore dell’immobile è inferiore a 1 milione di euro). La donazione è un atto irrevocabile; qualora in un futuro la persona che ha donato cambiasse idea, non potrà fare niente per riappropriarsi del bene donato. Non solo: la persona che ha ricevuto in donazione una casa potrà anche venderla (leggete questo approfondimento per conoscere criticità e soluzioni in questi casi).