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Rendita catastale, cos’è e perché è importante? Attribuire il corretto valore ad un immobile è un’operazione piuttosto complessa, perché molto spesso non conosciamo tutte le informazioni necessarie per avere un’idea realistica. Tra le numerose discriminanti, una cosa fondamentale è sapere cosa è la rendita catastale: nello specifico si tratta di un valore fiscale attribuito dall’Agenzia delle Entrate ad un bene immobiliare in un determinato momento storico. La rendita catastale è basilare per poter calcolare il valore catastale dell’immobile e quindi le imposte da dover pagare e viene calcolata moltiplicando due fattori: il primo è la dimensione dell’immobile in base a superficie, numero di vani e volumetria; il secondo è la tariffa di estimo unitaria che va in base alla zona in cui si trova l’immobile, alla destinazione d’uso a la classe catastale.

Per quanto riguarda gli immobili costruiti da poco o non ancora accatastati, il valore della rendita catastale verrà fornito dall’Agenzia del Territorio su richiesta di un tecnico abilitato entro trenta giorni dall’emissione del certificato di agibilità dell’immobile; in tal caso si parla di rendita proposta o presunta, poiché si tratta di un valore provvisorio che potrebbe variare in seguito ad una compravendita.

Come si calcola la rendita catastale

Andando più nello specifico, è possibile cercare di capire come calcolare con precisione la rendita catastale; per riuscirci, è necessario prendere in considerazione alcuni dati, coefficienti e percentuali. Come prima cosa c’è da considerare a quale categoria catastale appartiene l’immobile, infatti deve essere considerato un tasso fisso del 5% per le categorie A, C, D ed E, mentre per quelle di categoria B (che riguarda la maggior parte delle imposte) va considerato il 40%. Vanno poi messi sulla bilancia i coefficienti di moltiplicazione relativi alle imposte, quello relativo all’IMU per la seconda casa è pari ad 1,60 per esempio. È innegabile che si tratti di un calcolo per niente semplice da fare, infatti è sempre consigliabile affidarsi all’esperienza e alle conoscenze di un tecnico specializzato del settore: i valori da conoscere e da valutare con accuratezza per calcolare la rendita catastale, sono talmente tanti e particolari che soltanto professionisti come quelli di un’agenzia come Imparato Case possono garantire precisione e affidabilità nel raggiungere il risultato.

Rendita catastale, da non confondere con il valore catastale di un immobile

Non si può parlare di catasto in maniera generale o casuale, altrimenti si rischia di confondere cose diverse piuttosto diverse tra loro. La rendita catastale, infatti, non va confusa con il valore catastale di un immobile: questo infatti è necessario per calcolare le tasse da pagare, mentre la rendita catastale fa riferimento al reddito autonomo che l’immobile è in grado di produrre. La rendita catastale è indicata nella visura catastale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate insieme agli altri dati fondamentali dell’immobile come comune e provincia di ubicazione, i dati di identificazione catastale (sezione, foglio, particella, subalterno), i dati di classamento (zona censuaria e microzona, categoria e classe catastale, superficie, consistenza e rendita catastale), i dati di intestazione degli intestatari (dati anagrafici, codice fiscale, diritti e oneri reali) e la planimetria dell’edificio.

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