Con la definizione “comodato d’uso” si intende un contratto tra due parti in cui una cede all’altra un bene mobile o immobile per un periodo di tempo limitato. La parte che riceve il bene se ne serve per un tempo o per un uso determinato e poi, secondo i termini del contratto di comodato d’uso, è obbligata a restituirlo. Quando si ricorre a questo tipo di contratto? Molte volte nel caso in cui si voglia concedere l’uso di un bene a terzi senza chiedere in cambio un pagamento; il comodato è spesso utilizzato ad esempio tra parenti oppure tra amici in caso di un’abitazione momentaneamente vuota che si vuole in un certo modo “prestare” per un lasso di tempo preciso. Questo tipo di contratto presenta importanti vantaggi per entrambe le parti; ve li elencheremo di seguito.
I benefici del comodato d’uso
Come anticipato, questo tipo di contratto – che può essere redatto in forma scritta o verbale seguendo una diversa regolamentazione – porta discreti vantaggi. Ad esempio può garantire determinate agevolazioni fiscali, tra cui la detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia, e garantisce la possibilità di fruire dell’agevolazione IMU/TASI. Tra i vantaggi da tenere in considerazione c’è anche la possibilità per il comodante di concedere l’utilizzo di un bene mobile o immobile che altrimenti resterebbe inutilizzato senza però perdere la proprietà dello stesso. Inoltre, colui che cede il bene in comodato avrà la certezza di poter ricevere quello stesso bene indietro una volta scaduti i termini del contratto. Chi riceve un immobile in comodato d’uso potrà stabilire la residenza nel luogo in cui andrà ad abitare qualora non avesse la possibilità economica di acquistare oppure prendere in affitto una casa. Anche questo può rappresentare un importante vantaggio.
Legislazione e procedure di formalizzazione dell’accordo
Il comodato d’uso gratuito di una casa è un contratto essenzialmente gratuito che può essere redatto in forma verbale o scritta. Se redatto in forma scritta va obbligatoriamente registrato entro 30 giorni dalla data dell’atto; se invece il contratto è verbale, occorre registrarlo solo se viene enunciato in un altro atto sottoposto a registrazione. Come si redige questo tipo di contratto? La procedura è molto semplice e questo è un altro vantaggio che merita di essere evidenziato. Per registrare il contratto di comodato d’uso gratuito basterà presentare, presso qualunque ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate, il modello 69 (modello di richiesta di registrazione) in duplice copia e la ricevuta del pagamento di 200 euro per l’imposta di registro effettuato con modello F24 (codice tributo 1550). Rimarchiamo che un qualsiasi contratto di comodato d’uso gratuito deve essere registrato entro 30 giorni dalla data dell’atto se viene stipulato in forma notarile, entro 60 giorni dalla data dell’atto se sia stato firmato all’estero (articolo 13 del DPR n. 131/86). Insomma il comodato d’uso gratuito è un tipo di contratto semplice da stipulare che porta discreti vantaggi sia a colui che “cede” momentaneamente un bene sia a colui che – sempre per un periodo di tempo limitato – quel bene lo riceve. Per avere un quadro più chiaro sulle possibilità a disposizione e su ciò che è meglio fare, è possibile ricevere il supporto di un’agenzia esperta come Imparato Case: contattateci, saremo lieti di darvi un aiuto concreto.