Rinegoziare un mutuo significa significa rivedere le condizioni definite nel contratto originario del mutuo ovviamente nella stessa banca dove quello stesso mutuo è stato acceso. E’ un’operazione facilmente fattibile, basterà prendere appuntamento con un esperto che indicherà tutti gli eventuali documenti da portare in banca per la rinegoziazione del mutuo e chiederà al cliente maggiori dettagli su quelle che sono le esigenze, in modo da capire l’eventuale migliore soluzione da poter proporre.
La richiesta di negoziazione del mutuo è più che lecita da parte del cliente della banca ma – è bene sottolinearlo – l’istituto di credito non è obbligato ad accettare l’istanza che dunque può anche essere negata. Qualora dovesse capitare una cosa del genere, il cliente dovrà necessariamente pensare ad altre strade alternative da percorrere. Ve le spieghiamo di seguito in breve.
3 modalità per rinegoziare il mutuo
- rinegoziazione. E’ quella di cui abbiamo parlato in precedenza. Il cliente che vuole rivedere le condizioni del suo mutuo si rivolge alla banca dove il mutuo è stato acceso per cercare di avere condizioni più vantaggiose. I valori che possono essere modificati in caso di negoziazione riguardano il tasso di interesse, la durata e lo spread. L’operazione di negoziazione del mutuo non ha un costo ma, come dicevamo, la banca può anche non accettare la richiesta per un qualsiasi motivo che ritenga valido
- surroga. Qualora l’istituto di credito negasse la richiesta di negoziazione, una delle strade alternative da percorrere è quella della surroga. Ovvero ci si rivolge ad altre banche per provare a cambiare le condizioni del mutuo sempre per quanto riguarda tasso di interesse, durata e spread. Se la negoziazione presso la banca con cui si è acceso un mutuo è a costo zero, la surroga costa 35 euro al cliente che la chiederà
- sostituzione. C’è un’altra strada poi da poter battere per rivedere le condizioni del mutuo ed è la sostituzione da chiedere necessariamente a una banca diversa da quella dove si è acceso il mutuo. Questa soluzione però prevede una serie di costi extra che le altre due opzioni non prevedono. Il cliente che chiede la sostituzione del mutuo dovrà infatti affrontare spese di: atto notarile del nuovo mutuo, spese di istruttoria e perizia nuovo mutuo, penali estinzione mutuo, imposta sostitutiva nuovo mutuo e cancellazione e iscrizione ipoteca.
Insomma tra le tre modalità che consentono la rinegoziazione del mutuo, la sostituzione è di certo la più onerosa perché consiste nell’apertura di un nuovo mutuo. Se si riesce dunque a optare per surroga o rinegoziazione sarà senza dubbio più vantaggioso.
Quante volte si può rinegoziare un mutuo?
Quante volte si può rinegoziare un mutuo? Non c’è un limite ma sicuramente, trattandosi di una pratica che richiede un po’ di tempo, chiedere che le caratteristiche del mutuo vengano riviste di continuo è cosa di poco senso. Bisogna insomma, valutare quando e se è consigliabile chiedere al proprio istituto la rinegoziazione di un mutuo oppure è più conveniente rivolgersi a un’altra banca per cercare di ottenere condizioni più vantaggiose per la propria situazione.